Bignami, il cibo è un valore che rimette al centro la persona

Bignami Bruno

Da una parte del mondo la fame, e dall’altra parte del mondo l’abbondanza di cibo che ci fa ammalare e riempire di farmaci anticolesterolo. Entrambe le condizioni sono figlie della logica del mercato e dell’esclusione dell’individuo dalle libere scelte sulla propria esistenza.

Tema, questo, molto caro a Papa Francesco. Così, con la lettera enciclica Laudato Si’, la Chiesa sceglie di essere protagonista nella proposta di modelli alternativi di sviluppo. Un solco già tracciato, a onor del vero, da Benedetto XVI, ma che Bergoglio affronta con una costanza sconosciuta prima. E, nell’enciclica, la critica alla logica di mercato è talmente presente da sembrare addirittura ripetitiva.

«Il tema dell’accesso al cibo è connesso al tema di un modello di sviluppo economico e sociale che si affida alla sola logica del mercato. Questo, da solo, non serve allo sviluppo umano e all’inclusione sociale e l’enciclica lo dice molto chiaramente».

Don Bruno Bignami, presidente della Fondazione Mazzolari, ha scritto una importante prefazione alla Laudato Si’ delle Edizioni Dehoniane e sarà ospite di Pensare il Cibo, giovedì 15 ottobre per parlare di accesso al cibo.

«Come dice spesso il Papa, la cifra di questa situazione è lo spreco, che è un atto deprecabile da paragonare al furto alla mensa dei poveri. Per le logiche del mercato si mette in atto tutta un’organizzazione produttiva che finisce in buona parte nel nulla e che dovrebbe invece avere attenzione per la condivisione. Il cibo, per sua natura, dovrebbe stare fuori delle logiche di mercato. Il cibo è relazione, è cultura dei territori. È forse l’espressione migliore di quella biodiversità culturale che è l’essenza del nostro abitare la Terra».

Per restituire valore sociale e culturale al cibo e quindi alle persone non si tratta di contrastare la globalizzazione, ma di cambiarla. «La globalizzazione è un dato di fatto. Il nostro compito è semmai di cambiare questa globalizzazione dell’indifferenza e dell’esclusione in una globalizzazione della solidarietà che si basi sul riconoscimento del valore della persona. La vera sfida del futuro è un mercato che valorizzi la grande biodiversità culturale del pianeta».

Non basta, quindi, applicare il valore cristiano della carità. La logica della Laudato Si’ va oltre e guarda al protagonismo degli individui. «Il problema non è soltanto “concedere” il cibo a tutti. Viviamo in un contesto economico dove il cibo è negato oppure è “offerto” dal mercato, e, in entrambi i casi ci viene negata la possibilità di essere davvero protagonisti delle scelte migliori per la nostra vita».

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